Un prelievo particolare.

Dopo una mezz'ora di cammino arrivo al treestand che è su una pozza in cima alla collina davanti a casa. È quasi buio ma quasi ci si vede ancora, salgo, lego lo zaino... e sento muovere le frasche.

Non è possibile, mi dico. Sono salito silenzioso, ma se gli animali erano qui vicino mi avrebbero sentito. Ma il rumore era inequivocabile, e io non ero ancora imbragato e l'arco era ancora appeso al cordino.

Mi affranco in qualche modo, tiro su l'arco e risento il rumore; è vicinissimo e subito esce una grossa sagoma. Fa due passi e si ferma davanti alla pozza. Incocco e mi giro sul treestand in favore del tiro.

Non mi sente, l'ho a 8 metri da me, grosso, fermo in ascolto, di schiena. Fa altri due passi e va in pozza. Allungo e gli metto il pin, ma è steso nel fango. Il rischio è che si alzi e vada subito senza lasciarmi tempo. È scuro ma dovrei essere col pin nel posto giusto, decido di tirare immediatamente appena si alza, perché mi è già capitato "un tuffo e via". Si alza subito, accendo la torcia per conferma della situazione e quasi contemporaneamente sgancio. Vedo chiaramente il led e l'impatto è buono, forse qualche cm più indietro di come avrei voluto. L'animale si gira su se stesso, salta fuori dalla pozza e nella fuga urta contro il mio albero; seguo il led della cocca per una ventina di metri, poi sparisce nello sporco.

Da quando sono salito sarà passato si e no un minuto e la mia caccia è già finita!

Dopo mezz'ora scendo e vedo sangue abbondante, decido di poter seguire la traccia. A fatica mi districo nello sporco del bosco, trovo la punta della freccia spezzata. La coda certamente l'ha rotta prima ma non l'ho trovata, quindi la freccia era passante ma non è uscita tutta perché ha urtato contro la parete della pozza.

Arrivo sul sentiero che ho fatto a salire e vedo una macchia di sangue poco oltre all'ingresso di un intrico di rami. Mi dico: "mi fermo qui, dovrei averlo già trovato e un maschio grosso che non è ancora morto non vado a cercarlo là dentro... Torno domani col cane"

Ho fatto circa 50 metri, pochi secondi di fuga. Tolgo lo zaino per riassettarmi e tornare a casa. Mi guardo intorno e sul sentiero c'è lui, di traverso, con le zanne in vista. Morto.

Ho voluto condividere questa uscita perché è stata davvero particolare e l'animale è forse il più bello che ho preso, anche se non il più grosso: 104 kg e difese di tutto rispetto.

La bilama di Calligaro ha forato i due polmoni. La pelle di questo animale era dura in modo incredibile, una corazza di una consistenza che non avevo mai visto prima.


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